Visto che purtroppo quest’anno nessuna di noi è potuta andare al SalTo (con grande rammarico, visto che è stato il magnifico anno dello svecchiamento), oggi –B vi racconta (con moooolto ritardo) la sua esperienza a una delle fiere editoriali per ragazzi più importante al mondo, la Children’s Book Fair che si è tenuta a Bologna dal 3 al 6 Aprile.
Con questo articolo, la nostra -B apre una nuova rubrica tutta dedicata alla traduzione quindi se siete interessati stay tuned!
Per chi
non lo sapesse la Bologna Children’s Book Fair è la più importante fiera a
livello mondiale del libro per ragazzi, da qualche anno aperta solo a chi
lavora nel settore dell’editoria.
- Qualche anno fa, per un giorno, era aperta
a tutti infatti mi ricordo che i miei genitori mi ci portavano sempre, dato che
c’erano eventi interessantissimi per i bambini, poi da quando ha chiuso al
pubblico la nostra relazione con il SalTo è cominciata XD. -
La Children’s Book
Fair oggi è essenzialmente una fiera di compra-vendita di diritti, editori da
ogni angolo del mondo infatti sono presenti per proporre le loro novità
editoriali. Tuttavia, è un’importantissima fiera anche per autori, traduttori e
illustratori che possono incontrare gli editori stranieri, proporsi e
partecipare alla miriade di eventi organizzati per loro durante la settimana.
Per me questo è stato il primo anno in cui ho partecipato in veste di
traduttrice. È stata un’esperienza meravigliosa che mi ha caricata un sacco (e
mi ha fatto capire che non vivrò mai nel mio lavoro ma vabbeh questo è un altro
discorso) e mi ha messa in contatto con alcuni dei miei traduttori preferiti.
Visto che una delle mie migliori amiche vive a Bologna, mi sono autoinvitata a
casa sua e ho sgraffignato il pass per tutta la settimana.
Il programma del Translators
Caffè quest’anno era più che interessante. Ho partecipato a conferenze sul
linguaggio della Disney, che sembra una stupidata ma dato che lavori con dei
bambini devi misurare ogni parola, indice di questo il gigante decalogo delle
regole da rispettare. Una cosa che ci piace? Il lungometraggio è la Bibbia!
Ho
incontrato anche Ilaria Piperno la traduttrice del meraviglioso Lost in
Translation di Ella Frances Sanders, edito in Italia da Marcos y Marcos. Per
mia gioia immensa e gaudio infinito ho potuto ascoltare una conferenza di Alessandra
Petrelli la meravigliosa traduttrice che, con la sua traduzione, mi ha fatto
amare all’infinito la Trilogia delle Gemme di Kerstin Gier. Oltre ad una
conferenza sulla traduzione del genere YA (yaaaay) con la giovanissima
traduttrice di Regina Rossa, gli amanti di Tokien hanno potuto ascoltare uno
dei traduttori e i fondatori della Tolkien Society parlare delle sfide
traduttive della saga.
Diciamo
che è vero che non è una fiera per comprare libri ma c’è anche da dire che gli
editori non hanno molta voglia di riportarsi a casa i volumi (soprattutto se
vengono dall’America o dalla Russia e Giappone), quindi l’ultimo giorno è rissa
per aggiudicarsi le novità tanto ambite. Dico che sono molto soddisfatta del
mio bottino, visto che molte volte i libri te li regalano e se te li fanno
pagare non constano più di 5 euro. Mi sono aggiudicata The Bone Witch di Rin
Chupeco – subito il primo giorno perché non potete capire la figura di merda
che ho fatto saltellando qua e la per l’entusiasmo -. L’atmosfera del libro sembra
molto dark e me gusta parecchio. Alla Harper Collins ho fatto a pugni per
riuscire ad ottenere più titoli possibili. Sono riuscita ad aggiudicarmi Hunted
della Spooner (il magnifico retelling de La Bella e la Bestia di cui tutti
parlano con entusiasmo), The Iron King di Julie Kagawa (che era da un sacco che
volevo leggereee), #famous della Gagnon che mi dà molte Fangirl vibes e m’incuriosisce
parecchio, The Boomerang Effect di Gordon Jack e un libretto che sembra
carinissimo What not to do if you turn invisible (e il titolo dice già tutto)
di Ross Welford. Dalla Gallimand Jeunesse ho preso il magnifico primo capitolo
della saga Passe-Mirroir, Les fiancés de l’Hiver che è immenso ma m’ispira tantissimo.
E, per ultimi, mi sono aggiudicata il tanto chiacchierato Iron Cast della Soria
e Zenn Diagram di un’autrice canadese super carina, un libro poco conosciuto ma
che, secondo me, mi piacerà veramente tanto. Parla di questa ragazza che non ha
amici perché appena tocca qualcuno vede tutti i loro segreti, paure e speranze.
Ovviamente, questo è abbastanza fastidioso fino a che…
Puntualmente
ho visto altri libri novità che non sono riuscita ad aggiudicarmi ma che hanno
allungato a dismisura la mia wish list!
Per non
fare la lunga e la pedante, vi saluto qui e vi dò appuntamento al prossimo post
della rubrica!
Qualcuno di voi quest'anno è stato al SalTo? Raccontateciii
Wow, -B! Deve essere stata un'esperienza davvero fantastica! ♥_♥
RispondiElimina"The Iron King": sono anni che vorrei leggerlo! Anche gli altri titoli sembrano molto interessanti (quante possibilità ci sono che vengano tradotti in italiano?)
Auguri per la nuova rubrica!
Un abbraccio.
Non saprei Licia, però penso che Hunted e The bone witch abbiano buone possibilità di essere tradotti!
EliminaSi è stata una super esperienza! Non vedo l'ora di tornare l'anno prossimo! *.*
baciii
-B