8 giugno 2017

THE INEXPLICABLE LOGIC OF MY LIFE, Benjamin Alire Saènz

Buongiorno a tutti cari lettori! Visto che siamo tornate in carreggiata? :P Anyway, non capiamo come le persone facciano a fare tutto - studiare, lavoraricchiare, rimanere in forma, avere una vita sociale, leggere libri e gestire il blog... COME?? Dopo questo attimo di disperazione (accettiamo i consigli!) torna -G con una super recensione! (Super?) Senza ulteriori indugi, eccovi un altro romanzo di Saènz!

Titolo: The Inexplicable Logic of my Life
Autore: Benjamin Alire Saènz
Editore: Clarion Books
Prezzo: 13,65 
Pagine: 445
Letto in: Inglese

TRAMA

Sal sapeva quale fosse il suo posto, con il suo padre gay adottivo, la loro amorevole famiglia Messicana Americana e la sua migliore amica, Samantha. Ma è l'ultimo anno, ed improvvisamente Sal tira pugni, interrogandosi su tutto e  
realizzando che non sa più chi è. Se non è chi credeva di essere, allora chi è? 

RECENSIONE

Comincio dicendo ciò che dico sempre, ovvero che ho BISOGNO di un po' di Saènz ogni tanto. Per chi non conoscesse l'autore, sappiate che ha scritto Aristotle and Dante discover the secrets of the universe - recensione qua - uno dei nostri libri preferiti di sempre. 
La sua scrittura è poetica, magica e meravigliosa come ogni volta. Ha la capacità di creare un'atmosfera speciale, e strappalacrime, quindi ogni cosa scriva a me piace a prescindere. Non perchè sia l'autore di Ari e Dante, ma proprio perchè spesso mi serve entrare in questo magico mondo straziante e poetico. 
Detto tutto ciò, parliamo di questo libro.

“The world did have too many words. The sound of the rain was all we needed.”  

Il romanzo segue Sal, figlio di un padre gay e messicano, alle prese con il nuovo anno scolastico, l'ultimo anno per l'esattezza. Vediamo subito un Sal diverso dal precedente (che non conosciamo), che tira un pugno ad un compagno - giustificatissimo a mio parere, il compagno omofobo e deficiente li merita tutti i pugni. All'inizio del romanzo comincia il cambiamento interiore e la riscoperta del protagonista, che deve affrontare la malattia della nonna adorata e altri incidenti di percorso gravissimi (che non vi dirò, spoiler avoided). Non affronta tutto da solo, ma con il padre, la migliore amica secolare Samantha e un nuovo amico, Fito. 

Per prima cosa, non è realistico, nè in ambito di trama e plot twist nè in ambito di caratterizzazione dei personaggi. Purtroppo molte situazioni ed eventi erano eccessivi, messi lì forse per farci lacrimare fino alla morte (varie morti a casaccio). Irrealistiche mi sono sembrate  anche le reazioni a queste morti - anche se non avendo mai sperimentato sulla mia pelle queste cose non posso saperlo... però l'impressione mi è rimasta, non mi hanno convinta. 
Anche l'amicizia dei tre ragazzi, Sal, Sam e Fito, non è realistica, ma in libri di questo genere non deve esserlo per forza. E' un'amicizia profonda, molto profonda, tanto da arrivare a conoscersi l'anima nonostante le giovani età. 

“If there’s no heaven, I don’t really care. Maybe people are heaven, Dad. Some people, anyway. You and Sam and Fito. Maybe you’re all heaven. Maybe everyone’s heaven, and we just don’t know it.” 

L'atmosfera che circonda tutto il romanzo, il punto focale, è l'imparare a riscoprire chi siamo realmente nonostante i cambiamenti drastici della vita, soprattutto quelli che non siamo pronti ad affrontare, e conviverci, trovando sprazzi di gioia nella tragedia. Come si definisce nel romanzo, imparare a fischiettare nel buio - in inglese fa molto più figo, non vale. 

“It wasn’t always going to be morning, and darkness would come around again. The sun would rise, and then the sun would set. And there you were in the darkness again. If you didn’t whistle, the quiet and the dark would swallow you up. The thing is, I didn’t know how to whistle. I guessed I was going to have to learn.” 

I personaggi non sono completi, ma nemmeno macchiette superficiali. Sono un equilibrio fra i personaggi ho-solo-una-caratteristica e quella-caratteristica-è-strafiga-e-mi-fa-crescere. CHIARAMENTE non mi sono espressa bene. Voglio dire: i tre ragazzi crescono, affrontano le tragedie e cambiano interiormente, ma d'altro canto non sono nulla più di quei cambiamenti che vivono. Non abbiamo una visione completa di nessuno, solamente una facciata, anche se non sembra (essendo la facciata strapoetica e profonda). Mi rendo conto che sembra mind-fuck la cosa, ma giuro che si capisce se leggete il libro!

Sal è molto simile ad Aristotle, com'era prevedibile (è un po' la specialità dell'autore). Sempre arrabbiato, legato alla famiglia, sempre a domandarsi chi è e perchè è così, sempre pronto a lottare per la sua giustizia, anche se spesso rimane passivo ad osservare gli eventi... 

Sam invece non mi è piaciuta tantissimo... E' una ragazza adolescente che adora divertirsi con i ragazzi sbagliati, anche se questo lato di lei non è ben approfondito, e che litiga sempre con la madre assente. Mi è sembrato fosse troppo invadente, che spingesse troppo Sal a fare cose che richiedono il loro tempo. Ma se l'amicizia funziona perchè modificarla? 

Fito è il personaggio meno caratterizzato dei tre. Entra nel gruppo dopo l'inizio del romanzo, e subito capiamo che viene da situazioni familiari orribili. Purtroppo anche lui è costretto a fare i conti con l'ingiustizia della vita, ma rimane sempre saggio e volenteroso di fronte a tutto.

Il mio personaggio preferito è il padre, che probabilmente è il meglio espresso nella durata del romanzo. E' intelligente, artistico, poetico, amorevole, ma con alti e bassi come tutti. Cerca di essere forte per il figlio, ma sta perdendo la madre e ne soffre. Cerca di non avere bisogno di nessuno, ma non può non innamorarsi. Vediamo anche la sua vita precedente, con la madre di Sal, e il loro bellissimo rapporto di amicizia. Boh, è perfetto.

“Life had its seasons, and the season of letting go would always come, but there was something very beautiful in that, in the letting go. Leaves were always graceful as they floated away from the tree.”

Un'altra cosa particolare che ho notato è che Saènz non è propenso a scrivere relazioni eterosessuali (infatti le uniche presenti sono trascuratissimissime). Non è considerabile un male, ma si sente molto la mancanza di questo genere di relazione, essendo in media più vista quotidianamente. 
D'altro canto questo romanzo non è un romance, e a me fanno schifo le cose sdolcinate, quindi WHO CARES?  

Per riassumere, lo consiglierei ma non troppo... Se conoscete l'autore e vi siete innamorati della prosa poetica propria di Saènz allora leggetelo, altrimenti vi consiglierei Aristotle and Dante discover the secrets of the universe! 



E voi l'avete letto? Vi ispira? 

-G

2 commenti:

  1. SÀENZ?!?!
    DOVE?
    ciao amica!
    Grazie mille per la recensione!
    Ho appena finito Ari e Dante e sicuramente darò un'occasione anche a questo libro, anche se, da come hai descritto non è la perfezione come, appunto Ari e Dante 😂
    A presto.
    Rose. 😘

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao carissima!! DEVO SAPERE LE TUE OPINIONI SU ARI E DANTEEEE! Immagino ti sia piaciutoooo <3

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