Buongiorno
amici lettori! Siamo a fine settimana e torniamo con un articolo power: la
nostra personale intervista a Licia Troisi! Siamo andate al Lucca Comics
domenica 30 ottobre per incontrarla (e in corridoio abbiamo visto Brandon
Sanderson, anche se in lontananza, ma who cares!) e non ce ne siamo affatto
pentite! Purtroppo, essendo appena tornate da Dublino, -V non ha potuto
seguirci ed è stata sostituita da Stefano, un nostro carissimo amico e grande
fan dell’autrice! – che ringraziamo calorosamente per il contributo xD
Senza
ulterior indugio, vi lasciamo all’intervista e vi invitiamo a comprare il suo
nuovo romanzo Le lame di Myra!
Con la
saga del dominio sei arrivata a sette epiche saghe fantasy: cosa ci vuole per
continuare a rinnovarsi e a creare personaggi sempre originali e diversi?
Ma non lo
so, penso che la creatività sia proprio il mio modo di essere. Siccome ho
sempre scritto fin da quando ero piccolina, penso che sia proprio il mio modo
di guardare al mondo. La mia testa funziona così, quando succede qualcosa
invento sempre una storia, credo sia questo alla fine.
Da
scrittrice di genere fantasy ti sarai dovuta scontrare contro i pregiudizi che
esistono nell’ambiente letterario, ma anche come scienziata avrai trovato
pregiudizi per quanto riguarda persone che di fronte alla scienza si pongono in
atteggiamento ostile ritenendola un’occupazione fondamentalmente noiosa e incomprensibile.
Quale dei due atteggiamenti è quello che ti ha infastidita di più e come fai a
combatterli?
Sono
fastidiosi tutti e due. In questo momento specifico penso sia peggio quello
contro la scienza, perché è pericoloso. Mentre il pregiudizio contro il fantasy
rimane un problema contestualizzato ad un singolo genere letterario, il
pregiudizio contro la scienza è “roba pesante”. Va a finire che la gente non si
vaccina, si tratta della vita e della morte. Da certi punti di vista io cerco
di fare divulgazione, provando a mostrare che la scienza è una cosa che ci
riguarda tutti e che può essere interessante per tutti - insomma non è che sei
costretto a farti, come ho fatto io, 8 anni complessivi di studi - ci sono dei
concetti che sono abbordabili per tutti e sono anche delle cose secondo me
divertenti, oltre che utili per la tua vita, quindi cerco di mettere in luce
soprattutto questo aspetto della scienza.
Per
quanto riguarda il fantasy, ormai mi sono rassegnata *qua ride*
La gente
non ti prende sul serio e oh, peggio per loro a questo punto, perché quando
bolli il fantasy come “monnezza per bambini” in toto, ti stai perdendo qualcosa
ed è un problema tuo.
E dici
che è un problema italiano o anche a livello mondiale o americano…?
In
America non lo so, io ho avuto delle esperienze in Francia e secondo me lì è
diverso, anche le persone che mi venivano a intervistare, i giornalisti,
avevano un atteggiamento differente. Adesso anche qui un pochino questa cosa è
stata sdoganata, ma in passato ho fatto interviste di gente che guardava se
avevi il pollice opponibile *ride*
Mentre
dieci anni fa in Francia ho parlato con Le Figaro che non ha battuto ciglio, mi
ha intervistata come si intervisterebbe – giustamente - qualsiasi altro autore.
Non è che stava lì a rompere le scatole sulla composizione della mia libreria,
come ha fatto altra gente che ha scritto con tono di palese condanna che abito
a Torre Angela, quartiere malfamato di Roma, e che ho una libreria di soli
fumetti. Che poi ovviamente avevo libri di tutti i tipi, non solo fumetti, ma
soprattutto non ho capito questo pregiudizio sul fumetto. Però continuo a fare
il mio lavoro e se per te è così lo accetto.
Se
potessi trasportare nel mondo reale un oggetto dei tuoi mondi fantasy oppure
una qualità di un tuo personaggio per regalarlo a tua figlia, che cosa
sceglieresti?
Il
draghetto. A me i draghi piacciono tantissimo, ne vorrei troppo uno e secondo
me piacerebbe anche a lei, ce lo vedrei bene.
G: a chi
non piacerebbero!
B: poi in
casa che danni farebbe ahahah
Eh sì
però uno già addomesticato stile cagnolino *ridiamo insieme* poi certo qualche
casino te lo combina ma finché non brucia tutta casa va bene! *momento
divertente in cui pensiamo ai draghetti*
Il
momento più bello che tu abbia mai avuto o da scrittrice o da scienziata.
Ce ne
sono stati tanti, il fatto è che adesso ho in mente il ricordo di ciò che è
successo stamattina, quando ho fatto la presentazione del nuovo libro ed ho
potuto lasciare l’impronta delle mani su una mattonella che andrà nella walk of
fame. Per me è stata una cosa bellissima.
Ma me ne
sono capitati tanti, incontri con persone che non pensavo sarei riuscita a
conoscere, ad esempio.
Mentre
per la scienza le soddisfazioni sono state soprattutto quando riuscivo a
raggiungere un obiettivo: il primo articolo pubblicato, la prima volta che ho
fatto un diagramma C.M.B., che è una cosa di noi fisici stellari – io li avevo
studiati sui libri e la prima volta che ne ho fatto uno io con dati miei è
stata una grande emozione –, quando mi sono dottorata e via dicendo.
C’è un
personaggio che ti sei pentita di aver fatto morire o ti sei sentita in
colpa?
Nihal.
Non tanto perché non doveva morire ma perché l’ho fatta morire male: io penso
che un personaggio debba morire se ci sono delle ragioni narrative, ma non
c’era nessuna reale ragione narrativa per aver fatto morire Nihal. L’ho fatto
soltanto perché mi ero rotta le scatole della gente che chiedeva di scrivere di
Nihal, quindi me la sono tolta dai piedi
*devasto totale nel cuore degli intervistatori*
Avrebbe
avuto molto più senso se l’avessi fatta morire alla fine delle Cronache, invece
farla morire così off-screen con una morte che mi ha dato anche dei problemi
quando ne ho riparlato nelle Storie Perdute è stato un errore.
Visto che
siamo vicini ad Halloween: un personaggio torna a tormentarti come zombie, chi
è?
*ghigno
malvagio di Licia* il povero Laio! Sono stata un poco cattiva, lo so. Però
ripeto, lì c’erano delle ragioni, quindi narrativamente aveva senso, anche se
mi rendo conto che è stata una roba proprio cattiva, lui non ne è
contentissimo.
Però lo
abbiamo intrappolato dentro una caverna e sta là. *ci squartiamo*
Descrivi
in tre parole il tuo percorso da scrittrice.
Oh mamma,
ci devo pensare!
Perché è
una cosa un po’ difficile riuscire a capire [il mio percorso], ovviamente ci
sto in mezzo e quindi non riesco a individuarlo in tre parole.
Sicuramente
è stato un crescendo abbastanza tranquillo, che piano piano si è fatto più
importante.
È stata
una sorpresa, perché io quando ho cominciato a scrivere non mi immaginavo né
che sarei stata pubblicata – anche quando ho mandato il libro alla Mondadori
l’ho fatto per concludere l’avventura dello scriverlo era un premio per me
stessa, non è che immaginassi che la Mondadori mi avrebbe risposto – né tanto
meno il successo.
Vediamo
se trovo una terza parola… beh è stato anche faticoso, ovviamente come tutte le cose belle te lo devi guadagnare, soprattutto scrivere un libro.
Però è una bella fatica, hai dei risultati e ti ripagano.
Qual è la
cosa più divertente che un fan ti abbia mai detto?
Ce ne
sono tante, ma c’è un ragazzo che viene tutti gli anni a Lucca che una volta ha
voluto farmi una foto mentre mi dava un bacio per far rosicare la suocera.
*risatissime* L’ho incontrato anche oggi!
Quando
scrivi un personaggio, quanto della tua esperienza di vita metti nel personaggio
e quando decidi di stabilire un confine e evitare di esporti di più?
In
quest’ultimo romanzo ho inserito delle cose che considero abbastanza intime,
soprattutto delle mie paure. Sono una persona ansiosa, per me la paura è un grosso problema e qui ho messo alcune paure per me particolarmente profonde, ma
mi sentivo di farlo e l’ho fatto. Mi è capitato anche altre volte, perché
quando ti dicono che la scrittura è terapeutica non è solo una cosa tanto per
dire, è vero, e quando una cosa la scrivi e la condividi con gli altri, un
pochino la lasci andare e stai anche meglio. Anche perché lo fai come se fossi
dietro ad un sipario, l’hai fatto ma la gente non se ne accorge. Chi ti conosce
capisce determinate cose dei personaggi ed è in grado di capire cosa ci hai
messo di tuo, invece un lettore lo legge alla luce della sua esperienza
personale, quindi magari ci trova qualcosa di sé piuttosto che qualcosa di me,
per questo funziona molto per sfogarsi e cercare di mettere a fuoco delle cose
che ti son capitate.
Qual è
stato il tuo primo fandom?
Il
primissimo è stato il forum Lands and Dragon, che ho scoperto nel 2004. Quando
lo vidi ero esaltatissima, ero abituata a stare nei forum di altri fandom -
tipo quello del Signore degli Anelli o dei Cavalieri dello Zodiaco, non so se
lo conoscete - e non immaginavo proprio potessero farlo anche con i miei libri,
e quindi subito entrai nella community e ci sono rimasta per un po’ di tempo.
Ormai sono amica da un sacco di tempo con la ragazza che l’aveva fondato e che lo
gestiva all’epoca, e credo quello sia stato proprio il primo nucleo. Ancora sul
mio sito viene elencato come forum ufficiale, anche se col tempo non ci sono
più riuscita ad andare, perché stare in un forum è un’esperienza abbastanza
importante e dopo un po’ non riuscii più a stargli appresso. E devo dire che
quando cominci a diventare un po’ più personaggio pubblico è difficile starci,
perché tu lo vorresti usare come prima ma la gente magari ti riconosce, e tu
non puoi più prescindere da quello che è il tuo personaggio e il modo in cui
gli altri utenti ti guardano, perché poi ti conoscono come quella che ha
scritto i libri tot. Adesso non è tanto frequentato, ma proprio recentemente è
stato ristrutturato! Non ci sono ancora andata a vedere però magari ha
ricominciato a funzionare.
L’anno
scorso abbiamo visto la realizzazione del cortometraggio sulle Cronache di Elia
Rosa ed
Erica Andreose, in cui tu ti sei anche esibita in un cameo. Se un giorno ti
proponessero una produzione hollywoodiana a budget pressoché illimitato, a chi
faresti recitare la parte di Nihal?
Natalie
Portman! Ma qui andiamo proprio in grande! L’ho sempre pensato, perché è un
tipo di persona, come i personaggi che interpreta, che mi piace molto. Anche se
ovviamente è troppo grande, Nihal ha sedici anni, ma se proprio devo sognare in
grande lei andrebbe bene.
Ringraziamo
tantissimo la simpaticissima Licia Troisi per aver accettato di farsi
intervistare, ne siamo realmente onorate!
Voi
ragazzi avete letto i suoi libri? Avete scoperto cose nuove? Prendete il suo
nuovo romanzooo *^*
Ciao belle! Interessante questa intervista, anche se devo ammettere che della Troisi ho letto solo "Pandora", che mi è piaciuto davvero molto. Grazie a questo vostro post ho cercato se fosse già uscito il secondo volume e ho scoperto che è stato pubblicato da quasi un anno! Quanto mi mancano i tempi in cui scoprivo dell'uscita dei libri prima che uscissero. XD
RispondiEliminaAhahahah capita anche ai migliori di perdersi! ;)
EliminaPotrai rispolverare il tuo amore per la Troisi allora!
Un abbracciooo