19 maggio 2015

LA SIGNORA DELLE CAMELIE , Alexandre Dumas


“La storia di Marguerite è un’eccezione, lo ripeto; se fosse stata una storia come tutte le altre non sarebbe valsa la pena di scriverla.”


Marguerite, cortigiana dotata di una bellezza straordinaria, mantenuta del duca di Bernares, muore vittima dei suoi vizi. 

Il nostro narratore, all’asta dei suoi oggetti privati, compra una copia di Manon Lescaut, a lei regalata da un certo Armand Duval. Proprio mentre l’autore s’interroga sul motivo del regalo, questo giovane uomo si ritrova a pregare il narratore di vendergli il libro. Il nostro autore, colpito dalla disperazione palpabile nei suoi occhi, lo accontenta quasi immediatamente. Come equo scambio, e causa di una quasi immediata amicizia, Armand sceglie di raccontare la tormentata storia che lo lega alla signora delle camelie, una storia di passione e amore profondo che, come il lettore sa dalla prima pagina, non è destinata a un lieto fine.

Armand, quando vede Marguerite a teatro per la prima volta, prova un’attrazione talmente forte da chiedere di esserle presentato. E questa era una cosa veramente inusuale ai tempi, poiché, essendo una cortigiana, andava trattata senza troppi riguardi. Stupitasi pure lei, e credendo fosse una presa in giro, Marguerite gli ride in faccia e non lo considera. Ora, ogni uomo di oggi, bruciato nell’ego si sarebbe ritirato con la coda tra le gambe ma non Armand, che addirittura la segue fino a casa e, quando, poco tempo dopo, lei si ammala gravemente, va a chiedere sue notizie tutti i giorni, senza mai lasciare il suo nome. E questo, signorine, è da chiamare vero amore, già da allora l’unica cosa che a lui importava è che Marguerite stesse bene e non quanto poteva ingraziarsela con questo gesto. La gratuità delle sue azioni hanno fatto sospirare anche le più ciniche di noi.

Anni dopo, un incontro fortuito li porta ad incontrarsi nuovamente. Armand capisce che i sentimenti che provava per Marguerite non erano scomparsi ed è incredibilmente felice quando lei lo accoglie in casa sua e accetta di diventare la sua amante.
In questa parte del romanzo iniziano a delinearsi le forme della nuova Marguerite, che da cortigiana, dimostra di essere dotata di sentimenti puri e sinceri, perdutamente innamorata di Armand, che a sua volta non si è mai permesso di trattarla come ciò che era, una mantenuta. Purtroppo come ogni romanzo che si rispetti, numerosi imprevisti rendono la vita difficile ai nostri amanti, dopo la loro fuga romantica in campagna. Quello che avrà, purtroppo, conseguenze nefaste sarà la comparsa del signor Duval, padre di Armand, preoccupato per la reputazione del figlio e di conseguenza quella della sua famiglia. Se Armand, nella prima parte della loro relazione si era mostrato insicuro dell’amore e fedeltà di Marguerite, facendoci disperare e penare non poco, questa volta non si lascia influenzare dalle parole del padre. Allora Monsieur Duval va a parlare con la nostra eroina che per il suo bene lascia il suo amato, senza spiegazioni. Pazzo d’amore, Armand si dimostra cattivo e vendicativo, pronto a far soffrire la signora delle camelie come lei aveva fatto con lui. Marguerite, senza nessun motivo per vivere, ritorna alla vita precedente, viziosa e malsana, con lo scopo di aggravare la sua malattia, che la porterà più velocemente alla morte. Il racconto si conclude con le lettere d’amore strazianti (Nessuno ci rimborserà per tutte le lacrime che abbiamo pianto a causa tua, Monsieur Dumas!) che Marguerite ha scritto per Armand negli ultimi momenti della sua vita, chiedendo perdono e confessando tutto, la sua lealtà nei suoi confronti e il vero motivo della sue azioni, e implorandolo di starle vicino durante la sua morte, cosa che, purtroppo, non avviene.

La Signora delle Camelie è un libro meraviglioso, avvincente e che riesce comunque a lasciare sulle spine il lettore fino all’ultimo, nonostante non ci siano dubbi sul destino della coppia. Fino alla fine del romanzo, il lettore aspetta il momento in cui tutto finirà, curioso di scoprire il motivo della separazione dei nostri amanti, sarà tradimento? L’insostenibile passaggio da una vita fatta di agi a una normale? E tutte le volte che ormai lo specchio sembra incrinarsi, la situazione si risolve, l’amore vince e ognuno di noi rimane con un sentimento agrodolce, felice per la risoluzione del problema ma ancora più ansioso per l’arrivo di un finale tragico che, purtroppo, conosciamo fin dall’inizio. 

Fatto ancora più sorprendente, e che rende ancora più speciale questo romanzo, è il sapere che Marguerite Gautier è un personaggio ispirato ad una storia vera, quella della cortigiana Alphonsine Plessis, con la quale il nostro autore ha avuto una relazione.
Per noi questo romanzo riesce a commuovere persino l’animo più cinico, ma senza mai cadere nel banale! E’ una storia d’amore appassionata e appassionante che ci ha tenuto sulle spine fino all’ultimo secondo. La scrittura magistrale e scorrevole dell’autore aiuta il lettore ad immedesimarsi completamente nella vicenda. 

Non abbiamo dubbi che punteggio dare. E’ un libro da leggere assolutamente!



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