Buonsalve
a tutti voi bookishbrainers all’ascolto! Oggi, finalmente, ritorniamo con il
nostro consueto appuntamento del giovedì, le Recensioni! Oggi, parleremo di un
libro che –G e –B hanno letto da pochissimo, A monster calls di Patrick Ness,
che è stato tradotto in italiano con il titolo Sette minuti dopo la mezzanotte.
Traduzione non letterale ma assolutamente pertinente con il racconto, indi per
cui grazie titolista sconosciuto. Anticipazione: consigliamo assolutamente a
tutti la lettura!
Titolo: A monster calls
Autore: Patrick Ness
Editore: Walker Books
Pagine: 215
Prezzo
Cartaceo: 10,00 €
Letto in:
Inglese
TRAMA
Il mostro
si presenta a Conor sette minuti dopo la mezzanotte. Puntuale. Ma non è il
mostro che Conor si aspettava, l'orribile incubo fatto di vortici e urla che lo
tormenta ogni notte da quando sua madre ha iniziato le cure mediche. Questo
mostro è diverso. È un albero. Antico come una storia perduta. Selvaggio come
una storia indomabile. E vuole da Conor la cosa più pericolosa di tutte. La
verità.
RECENSIONE
A monster
calls, in italiano Sette minuti dopo la mezzanotte, è un romanzo brevissimo
nato dalla penna di Patrick Ness e dall’idea di Siobhan Dowd. Apprezzato
tantissimo il compito che Patrick si è preso di far vivere il racconto di una
delle sue scrittrici preferite, purtroppo morta prematuramente. Se vi capita andatela a cercare e leggete
della sua vita, spesa come Deputy Commissioner for Children's Rights in
Oxfordshire e fondatrice di un programma per portare gli scrittori nelle scuole
pubbliche di periferia, nelle carceri e nei riformatori.
Iniziamo
la recensione dicendo che abbiamo pianto. Okay, -G ha pianto Tanto –probabilmente
nel ripensarci le sono salite ancora le lacrime.
La
storia, in sé, è molto semplice: segue il protagonista Conor mentre sta
attraversando un periodo davvero brutto: il padre si è fatto una nuova vita con
un’altra famiglia e la madre sta soffrendo più del previsto a causa del cancro.
Per non
dargli nemmeno una gioia, la sorte vuole che, una notte, un mostro vada a
trovarlo, esattamente alle 12:07, proprio dopo uno dei suoi continui e
terrificanti incubi.
Questo
mostro non è lì per ucciderlo, mangiarlo o che, ma per raccontargli tre storie
e, infine, per farsene raccontare una proprio da Conor. Non una storia
qualunque, ma la verità.
Per tutto
il libro noi ci chiediamo: quale verità? Sappiamo in fondo già tutto, sappiamo
cosa sta passando il protagonista e a cosa sta pensando, non c’è nulla di più
da scoprire. E qua, ecco che ci sbagliamo, perché il punto di Patrick Ness è
che l’essere umano è molto più complesso di quanto si potrà mai capire.
~G ~
Le parti
che preferisco sono quelli in cui Conor e il Mostro si parlano. Conor è
divertente, adora rispondere a tono a quel grandiosissimo e importantissimo
essere divino, che si scalda subito e lo fa notare. Mi è sembrato un bellissimo
rapporto, anche se è tra un bambino e un qualunque cosa sia il mostro.
Mi ha
sorpresa il fatto che le storie raccontate non “servano” alla trama. Mi spiego
meglio: credevo avessero come fine l’aiutare Conor in ogni momento,
spiegandogli cosa deve fare e perché. Pensavo fossero storie parallele e
collegate alla trama, ma in realtà sono staccate e, volendo, completamente
inutili al protagonista nel momento in cui sono raccontate.
Alla fine
il mostro ci spiegherà il motivo per cui ce le ha narrate – facendoci capire la
bravura dell’autore – e ho adorato ognuna di esse.
Inutile
secondo me dire che il protagonista è a tutto tondo, completo e complesso (e
sapete che pretendo questo tipo di personaggi in un libro), mentre il mostro è
indecifrabile, serio e, a parer mio, saggio. All’inizio non sai se il mostro è
vero o se è solo frutto dell’immaginazione del protagonista, ma andando avanti
pian piano realizzi che cosa rappresenta quell’entità per noi lettori.
Leggendo
certe recensioni in giro ho notato che molte persone pensano a questo romanzo
come una cosa completamente staccata dagli altri libri dell’autore. Non sono
per niente d’accordo.
Certo, la
trama è diversa e particolare, ma non ci si può soffermare a quella per
conoscere un autore. Anche se ho letto solamente la trilogia di Chaos, ritengo
ci siano moltissimi elementi comuni, non nelle storie in sè, ma nelle idee che
Ness cerca di mettere – da qualsiasi bocca – nei vari libri. Un esempio sono le
somiglianze tra il bulletto della scuola e il sindaco Prentiss (della saga di
Chaos) viste solamente grazie alle parole della maestra in A monster calls, mentre
l’atteggiamento arrabbiato di Conor ad un certo punto del romanzo riprende
quello di Todd nel secondo libro della trilogia (con 1084 per chi conosce i
libri).
Questi
sono solo due esempi. Il punto che sto cercando di far capire è che non si può
leggere questo genere di libri solamente dicendo “è bello o brutto” ma,
soprattutto la Chaos Walking Trilogy, nascondono molto di più di quanto non si
possa vedere ad una prima lettura.
***
~B ~
Questo è
il primo libro che leggo di Patrick Ness –I know, shame on me – e sono rimasta
molto soddisfatta.
Sinceramente,
però, non sono d’accordissimo sulla questione delle storie, perché per me sono
state una parte fondamentale per la realizzazione personale del protagonista.
Anche se all’inizio Conor non riesce a capire il senso dei racconti, ogni notte
che passa parlando con il mostro ha delle conseguenze che non toccheranno solo
lui ma anche chi gli sta intorno. Sono stati degli espedienti molto utili a
noi, per capire più a fondo il personaggio, e ovviamente sono stati fondamentali
a Conor per relazionarsi – nel bene e nel male – con chi gli stava intorno e da
cui si era staccato emotivamente da quando la madre si era ammalata.
L’ultima
storia, la verità di Conor, è molto commuovente e colpisce il lettore
profondamente. Solo alla fine ci si accorge di quanto ci si è immedesimati
nella storia, come se il mostro alle 12.07 fosse venuto a trovare anche noi per
tutto il tempo.
Ultima
cosa che dirò dal mio punto di vista, è che ho apprezzato moltissimo le
illustrazioni magistrali in linea con il tono dark della storia e anche la
lunghezza (o, meglio, la brevità) del libro. Penso che, se fosse stato più
lungo, Ness avrebbe vanificato il suo intento e la storia non sarebbe stata
così importante ma si sarebbe persa nel mare dei libri che trattano questo
spinoso argomento. Ness è riuscito a concentrare la storia sulla psicologia di
Conor in un modo veramente profondo ed efficacie.
***
La scrittura
di Patrick Ness è fluente e facile da capire, non risulta mai forzata (come
quelle scritture che ti buttano dentro frasi alla Tumblr per far vedere la loro
bravura) ma è comunque profonda ed emozionante. Anzi, fin troppo emozionante,
viste le lacrime. A FIUMI.
È chiaro
che consigliamo assolutamente questo libro a tutti, perché è importante e
pungente. Non fatevelo scappare!!!!
E voi l’avete
letto? Lo conoscete? Cosa ne pensate? Vi ispira?
Wow, che recensione intensa! Ammetto che questo scrittore mi è proprio sfuggito, ma leggendo la vostra doppia recensione mi avete decisamente incuriosito. Non conosco nemmeno Siobhan Dowd, corro a cercarla!
RispondiEliminaGrazie mille :D
EliminaNemmeno noi conoscevamo Siobhan Dowd, ma se l'idea di questo meraviglioso libro era sua direi che DOBBIAMO leggere altro! *^*
Un bacioo
L'ho segnato in wishlist qualche tempo fa proprio perché ho letto recensioni di persone che hanno pianto a fiumi - ergo, deve essere mio.
RispondiEliminaSI TI PREGO LEGGILO!! Preparati i fazzoletti T__T
EliminaIo ho amato questo libro, me lo rileggerei all'infinito se potessi! Non vedo l'ora che esca il film *-*
RispondiEliminaRose
Sìì secondo me il film è una figata! Alla fine il romanzo è super breve, dovranno seguire la storia... no? SPERIAMO
EliminaUn bacioo
-G