Titolo: The Time Traveller's Wife
Autore: Audrey
NiffeneggerEditore: Vintage
Pagine: 560
Prezzo Amazon: 9,92 €
Letto in: Inglese
Italiano: La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo
TRAMA
Quando Henry incontra Clare, lui ha ventott'anni e lei venti. Lui
non ha mai visto lei, lei conosce lui da quando ha sei anni... Potrebbe
iniziare così questo libro, racconto di un'intensa storia d'amore, raccontata
da due voci che si alternano e si confrontano. Si costruisce così sotto gli
occhi del lettore la vita di una coppia e poi di una famiglia cosparsa di gioie
e di tragedie, sempre sotto la minaccia di qualcosa che nessuno dei due può
prevenire o controllare. Artista, professore all'Interdisciplinary Book Arts
MFA di Chicago, Audrey Niffenegger firma con questo libro il suo primo romanzo.
RECENSIONE
Inevitabile.Inevitabile è la parola che mi è venuta in mente chiudendo il libro, pardon, spegnendo il mio Kindle dopo l’ultima pagina.
Trovato per puro caso (e ho scoperto negli anni che i libri letti così, random, rivelano le sorprese migliori), “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo” mi ha incantata, e ho viaggiato un po’ anche io. E ho riflettuto a posteriori sul tempo e sul destino. Che sarà davvero invitabile? Forse sì, forse no. Vorrei dei pareri da voi.
Se vi piace il genere romantico e a tratti fantastico, ma vi
siete annoiati del solito plot letto e straletto dove lei ama lui ma lui no; o
meglio ancora, se siete alla ricerca di un po’ di magia, questo è un libro a
cui dovete dare una chance.
Niente “sunti” della trama: sarebbe come camminare su un campo
minato, dove le granate sono spoiler grandi quanto la libreria di B. (o dovrei
dire, le molteplici e forse infinite librerie a casa di B.) e non voglio
rischiare di rovinarvi una lettura piacevole. Vi dirò, quindi, solo a grandi linee di cosa tratta il libro: Henry De Tamble ha un difetto genetico che gli permette di viaggiare nel tempo. Niente di più scomodo: dall’età di sei anni, si ritrova per brevi o lunghi periodi catapultato nel suo passato o nel suo futuro, senza possibilità di scegliere né in che tempo andare né per quanto tempo. All’età di 28 anni, nel suo “presente”, incontra la donna della sua vita, Clare Abshire, che sa tutto di Henry, perché lo conosce fin da quando era piccola. L’uomo, infatti, nell’età matura, viaggerà nel passato e si troverà spesso in una radura dietro la villa di Clare, bambina sveglia e affascinata da quest’uomo che appare e scompare durante tutta la sua infanzia e adolescenza.
Quindi, se siete tra le fortunate o fortunati (abbiamo dei
male bookish brains?) a non aver sentito nemmeno un rumour sul finale, o sul
film (di cui tratterò in seguito) e siete rimasti incuriositi da queste poche
righe sulla storia del libro; ecco i motivi per fare spazio, stringendo e strizzando
tutti gli altri libri che vi consigliano le BB, per “The time traveler’s wife”.
La protagonista, Clare Abshire, moglie del nostro time
traveler.
“I won't ever leave you,
even though you're always leaving me.”
Questa è una delle mie frasi preferite dette da Clare perché
esprime l’essenza di questo personaggio. Clare ha solo sei anni quando il
quarantenne Henry compare nudo e infreddolito tra i cespugli della radura
dietro casa sua.
Clare è spaventata, intimorita, eppure porge immediatamente
allo sconosciuto una coperta, con il candore, l’ingenuità e la totale fiducia
negli altri, tipici dei bambini. Come ho scritto prima, Henry sarà una presenza
costante nella vita della ragazza, apparendo ad intervalli regolari, durante
l’infanzia e l’adolescenza di Clare, e la bambina si affezionerà ben presto al
viaggiatore, lasciandogli sempre vestiti e scarpe per le sue visite nel prato
di casa Abshire.
Clare imparerà ben presto a conoscere nel profondo quest’uomo,
spesso confuso e preso dagli eventi che stanno avendo luogo nel tempo dal quale
proviene, ma amico fidato, confidente e attrazione quasi “fatale” per la Clare
adolescente e adulta.
L’autrice dipinge un’immagine “a tutto tondo” di questo
personaggio, descrivendola come una donna determinata, creativa e con la teste
fra le nuvole, desiderosa di avviare una propria carriera in campo artistico,
ma nello stesso tempo persona solida, innamorata, leale, che non si arrende di
fronte alle ovvie difficoltà e che diventerà un “porto sicuro” per Henry, in
tutte le fasi della loro vita.
Quello che veramente mi piace di questo libro è la descrizione
magistrale della doppia immagine di Clare, che come ho scritto prima non è
stata “piattizzata” e resa la classica santarellina senza macchia e senza
peccato tipica di certa spazzatura che si vede in giro nelle librerie, ma è un
essere umano che sbaglia. Ha voglia di far sesso con Henry e non se ne
vergogna, lo cerca, lo desidera. È ostinata, a volte egoista. Ma è la parte più
forte della coppia, in cui lo stereotipo della “donzella in pericolo” è forse
personificato da Henry. (Non posso spoilerarvi niente, quindi non andrò
avanti!)
Meadowlark, un luogo da sogno per un primo incontro “nel
tempo”.
La scrittrice non poteva scegliere luogo migliore, a mio
parere, per il primo incontro (almeno per Clare) tra i due lovers.
L’adattamento cinematografico tratto dal libro raffigura meravigliosamente la
radura, proprio come me l’ero immaginata nelle descrizioni.
Alberi altissimi, secolari, distese infinite di prato, che mi
rimandano con la mente ad un altro magico luogo, legato ad un libro altrettanto
magico: il giardino dietro casa Tallis, dove Briony corre spensierata in
“Espiazione”.
Il concetto del tempo (e del destino).
“It’s dark now and I am very tired. I love you,
always. Time is nothing.” - Henry
“I hate to be where she is not, when she is not. And
yet, I am always going.” - Henry“Right now we are here, and nothing can mar our perfection, or steal the joy of this perfect moment.” – Henry
Questo romanzo, come si può facilmente intuire, fa riflettere
sul concetto del tempo, entità astratta cui noi, molto spesso, non facciamo
tanta attenzione. Henry De Tamble viaggia nel tempo, conosce alcuni eventi prima
degli altri, può rivivere alcuni eventi lieti della propria vita, ma a quale
prezzo?
Quando viaggia, seppur senza volerlo specificatamente, si
perde dei momenti importanti, dei giorni nella sua vita che non torneranno mai
più, e Henry non saprà se viaggiando li (ri)vivrà oppure saranno persi per
sempre.
Altra questione centrale nel libro è il destino. Henry
quarantenne è sposato con Clare. Viaggia nel tempo e conosce la sua piccola
moglie seienne. Per Clare quei momenti nella radura sono il suo presente; viene
a sapere che la sua vita sarà legata indissolubilmente a quest’uomo. Questo ci
porta alla più classica e spaventosa delle domande: il destino è già scritto?
Lo creiamo noi oppure è tutto già compiuto e dobbiamo solo “arrivarci”? Clare
avrebbe potuto scegliere di non passare il resto della sua esistenza insieme a
Henry? Lo so amici, queste domande spaventano, eppure è molto interessante
rifletterci sopra e questo è esattamente il libro giusto per farlo.
Il film dopo il libro.
Dopo aver letto il libro, non ho
potuto fare a meno di “dare un volto” ai protagonisti e ho dato una chance
all’adattamento cinematografico. Tralasciando la scelta infausta della
traduzione del titolo in italiano (perché trasformare “La moglie dell’uomo che
viaggiava nel tempo” in “Un amore all’improvviso” che punto primo, un titolo
più melenso e scontato e banale non può esistere e punto secondo, mai titolo fu
più sbagliato per una storia d’amore “eterna” e già “successa”: i due si
incontrano ma allo stesso tempo si erano “già” incontrati e amati e sposati!),
la trasposizione cinematografica è fedele e gli attori sono azzeccati. Rachel
McAdams è perfetta nei panni di Clare: mi ricorda molto la sua interpretazione
di Mary in “About Time”, film incentrato, che coincidenza, sempre sui viaggi
nel tempo. Henry De Tamble è interpretato da Eric Bana, a mio parere
fisicamente perfetto per la parte: non troppo bello, con dei difettucci
evidenti, ma proprio per questo adatto a interpretare il viaggiatore nel tempo,
come lo descrive la scrittrice.
Tempi perfetti, fotografia
brillante e “calda”, nessuna
trasformazione a parte qualcosina qui e là, che comunque non rovinano
l’atmosfera e il ritmo descritto dall’autrice: vi consiglio vivamente di
guardare il film, ma non prima di aver letto e viaggiato insieme a Henry con il
libro.
~S
E voi? Cosa ne pensate? Avete preferito il libro o il film?
Commentate *.*
Ciao! Anche io ho letto questo libro un bel po' di tempo fa sotto consiglio di mio fratello e, oltre a divorarlo, come si suol dire, l'ho amato immensamente! Il film non l'ho visto una sola volta ma due e mezzo (la prima volta in tv ed era già iniziato, mannaggia). Mentre leggevo la storia ho avvertito il difetto genetico di Henry come una vera e propria malattia e ho sofferto tantissimo per lui e Clare anche se questa "malattia" li ha fatti incontrare e non sempre riserva brutte sorprese. La storia è raccontata in maniera davvero molto realistica anche se è un po' "fantascienza" XD Insomma, bella recensione! Mi ha fatto ricordare uno dei miei libri preferiti che ogni tanto rileggo e ammiro nella libreria :)
RispondiEliminaAranel
Concordo su tutto quello che hai detto :D
EliminaPenso proprio che diventerà anche uno dei miei preferiti :)
Grazie per il complimento! *__*
-S
Complimenti per la recensione! :) Questo libro mi ispira ma, al tempo stesso, non sono ancora riuscita a convincermi a leggerlo. Sarà che non nutro un amore particolare per i viaggi nel tempo, sarà che c'è qualcosa che mi frena, anche se non so bene cosa sia, ma non sono ancora riuscita a convincermi a prenderlo in mano. Ma questa recensione mi ha davvero incuriosita, quindi ci farò un pensierino :)
RispondiEliminaSe lo leggi, vogliamo assolutamente saperlo! Anche le ragazze del club si sono convinte a prenderlo, ormai sta spopolando :D
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